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Pavor notturno bambini: cosa fare, quali sono le cause, quali i rimedi da attuare

I bambini, si sa, si svegliano spesso di notte e per i motivi più disparati. Però se si è di fronte a un caso di pavor notturno bisogna sapere come agire. Per prima cosa, non c’è di preoccuparsi: è un fenomeno molto comune che non causa alcuna conseguenza. E’ semplicemente una alterazione del sonno che si risolve da sola in un tempo più o meno.

Riuscire però a individuare il pavor notturno e sapere come intervnire serve a calmare il bambino e, di conseguenza, anche i genitori.

I sintomi del pavor notturno

Il pavor, detto anche terrore, notturno si manifesta come un attacco di paura ingiustificato: il bambino urla all’improvviso, si agita, piange, si alza, ma molto spesso non è davvero sveglio. La cosa migliore da fare è restare tranquilli e cercare di tranquillizzare anche lui fino a che non riprende un spnno normale. Solitamente bastano pochi minuti e tutto torna nella norma.

Non cercate a ogni costo di svagliarlo, magari per dargli da bere o per farvi raccontare cosa lo disturba. Con tutta probabilità sta sognando ma al mattino non ricorderà nulla. Quindi non insistete a parlargli ma riaccompagnatelo a letto se si è alzato e mettetelo sdraiato con dolcezza. Nel caso sia grandicello, magari già in età scolare, potete anche solo osservare la situazione perché il bambino non si faccia male, magari cadendo dal letto, e attendere che si calmi da solo.

Pavor notturno, le causa

Da un punto di vista scientifico, non è del tutto chiaro quali possano essere le cause di questo disturbo. Il pavor notturno è considerato un disturbo parasonnico, ovvero un’alterazione del sonno che si verifica durante la fase non-REM, generalmente nelle prime ore.

Ci sono però alcuni fattori che risultano scatenanti. Un eccessivo affaticamenteo durante il giorno o momenti di grande eccitazione possono sfogarsi durante il riposo con queste manifestazioni. Anche periodi di cambiamento o tensione emotiva, come l’inizio della scuola o problemi familiari, potrebbero accentuare i casi di pavor notturno.

Rimedi e prevenzione

Il modo per ridurre la frequenza degli episodi di pavor notturno è quello di intuire cosa lo scatena ed evitare quelle specifiche situazioni. Ci sono bambini che ne soffrono di più se non digeriscono o se prima di andare a dormire fanno giochi troppo stimolanti. Altri invece cadono in questi episodi quando c’è un cambio di routine, per esempio negli orari della giornata quando riprende la scuola o quando si parte per le vacanze.

Ovviamente se gli episodi sono gravi tanto che il bamino ne risente anche durante il giorno, ritrovandosi in preda alla stanchezza o all’ansia, consultate il pediatra. In generale però è un disturbo che passa col tempo senza bisogno nè di terapie nè di farmaci. Se vi fa sentire più tranquilli comunque chiedete sempre consiglio al medico di fiducia.

I bambini ne soffrono dai 2 anni di età fino ai 10 di media, a volte anche da più grandi. Gli episodi non hanno sempre la stessa frequenza: a volte compaiono più volte a settimana e poi spariscono per mesi. Capita anche che non ci siano per anni, finché un periodo di tensione emotiva può farli tornare. In genere comunque con l’adolescenza la questione è superata.

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